«Uno
dei gravi errori dell’uomo, di cui ci si deve ricordare, è l’illusione riguardo
al suo Io.
L’uomo
così come lo conosciamo, la “macchina-uomo”, l’uomo che non può “fare” e con
cui e attraverso cui tutto “accade”, non può avere un Io permanente e singolo.
Il suo Io cambia con la stessa rapidità dei suoi pensieri, sentimenti ed umori,
ed egli commette un grave errore nel considerare se stesso sempre una sola
stessa persona; in realtà, egli è sempre una persona differente, non quella che
era un attimo fa.
L’uomo
non ha un Io permanente e immutabile. Ogni pensiero, ogni umore, ogni
desiderio, ogni sensazione dice “Io”. E in ogni caso sembra si prenda per
scontato che questo Io appartenga al Tutto, all’uomo intero, e che un pensiero,
un desiderio o un’avversione siano espressi da questo Tutto. Nella realtà dei
fatti, questa supposizione non ha alcun fondamento, Ogni pensiero e desiderio
dell’uomo compare e vive in modo del tutto separato ed indipendente dal Tutto.
E il Tutto non si esprime mai per la semplice ragione che esso esiste di per
sé, ma solo fisicamente in quanto cosa e in astratto quale concetto. L’uomo non
ha un Io individuale. Vi sono, invece, centinaia di migliaia di piccoli Io
separati, molto spesso interamente sconosciuti gli uni agli altri, che non
vengono mai in contatto oppure, al contrario, ostili l’uno all’altro,
reciprocamente esclusivi e incompatibili. Ogni minuto, ogni istante, l’uomo
dice o pensa “Io” e a ogni istante quell’Io è differente. Ora è un pensiero,
ora un desiderio, ora una sensazione, ora un altro pensiero, e via di seguito,
senza fine. L’uomo è una pluralità. Il nome dell’uomo è “legione”.»
Gurdjieff
Non poteva mancare, in effetti Gurdjieff, in un blog intitolato Dermoalchimia!
RispondiEliminaA quando la prossima citazione del mitico caucasico?
Presto... vedrai. Gurdjieff è uno dei miei fari nella nebbia...
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