“In ogni momento del giorno, mi
viene proposto un modello da seguire,
nel caos di questi modelli, devo
scoprire la mia vera essenza,
la cui struttura è
inconfondibile, perché assomiglia solamente a me,
così come sono, come desidero
essere, come è possibile che io sia.”
Samantha Fumagalli
Apparire o essere?
Si può decidere di mostrare un aspetto di sé che faccia apparire sicuri, forti,
coraggiosi, in una parola, vincenti, e finire per rimanere intrappolati nel
personaggio che ci si è costruiti. Oppure, si può scegliere di intraprendere il
viaggio della conoscenza, addentrarsi nei meandri del proprio essere e trovare
il proprio centro di gravità.
Accogliere la
propria autenticità può far sembrare timidi, fragili, indecisi, timorosi,
impacciati, eppure c’è qualcosa di veramente stupendo ed eccezionale proprio
nelle paure da sconfiggere, nei drammi da superare, nelle false credenze da far
crollare, nelle nuove certezze da edificare. I draghi non appartengono
unicamente al mondo delle favole. I draghi sono dentro e fuori di noi, nella
vita di tutti i giorni, e chiunque abbia il coraggio di sfidarli può dirsi un
eroe.
Quando osserviamo
un bambino affrontare i primi ostacoli della sua vita, anche se ce li siamo
lasciati alle spalle da tanto tempo, non possiamo rimanere impassibili.
Sentiamo vibrare delle corde dentro di noi, soffriamo quando fa fatica,
sorridiamo quando raggiunge il traguardo. E così è sempre durante la vita di
uomini e donne. Cambia la fisionomia, cambia l’habitat, cambiano i compagni di
viaggio, ma quando si incontrano nuove montagne, alte o basse che siano, siamo
ancora bambini davanti a vette da scalare.
Perché si tende a
perdere la capacità di emozionarsi di fronte alle imprese, proprie o altrui,
una volta divenuti adulti?
Perché, da grandi,
si sceglie di abbandonare la dimensione mitica, eroica e magica, a vantaggio di
quella che i più chiamano realtà. La triste realtà, aggiungerei, perché è
davvero una ben triste vita quella da cui è stata sradicata la magia. È,
infatti, attraverso il Mito, con i suoi archetipi, le divinità, gli eroi, che
gli uomini possono avvicinarsi al mondo dell’Anima e intraprendere il viaggio
dentro di sé.
Nella corsa
contemporanea, tesa a uno stile di vita iperattivo, sembra difficile trovare
affascinanti l’introspezione e la ricerca di un proprio centro, ma, quando mi
guardo intorno, noto che la vera ammirazione si rivolge a chi sa attraversare
le tempeste senza bagnarsi. E chi può farlo, se non l’Uomo (e qui è doverosa la
maiuscola) che ha individuato il proprio Sé? Perché è proprio dal nostro centro
che scaturiscono le migliori qualità ed è grazie a un intimo equilibrio che
possiamo manifestare il potenziale più elevato.
Magia. È la
seconda parola chiave.
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