lunedì 8 ottobre 2012

Oltre l'illusione /2

“In ogni momento del giorno, mi viene proposto un modello da seguire,
nel caos di questi modelli, devo scoprire la mia vera essenza,
la cui struttura è inconfondibile, perché assomiglia solamente a me,
così come sono, come desidero essere, come è possibile che io sia.”
Samantha Fumagalli

Apparire o essere?
Si può decidere di mostrare un aspetto di sé che faccia apparire sicuri, forti, coraggiosi, in una parola, vincenti, e finire per rimanere intrappolati nel personaggio che ci si è costruiti. Oppure, si può scegliere di intraprendere il viaggio della conoscenza, addentrarsi nei meandri del proprio essere e trovare il proprio centro di gravità.
Accogliere la propria autenticità può far sembrare timidi, fragili, indecisi, timorosi, impacciati, eppure c’è qualcosa di veramente stupendo ed eccezionale proprio nelle paure da sconfiggere, nei drammi da superare, nelle false credenze da far crollare, nelle nuove certezze da edificare. I draghi non appartengono unicamente al mondo delle favole. I draghi sono dentro e fuori di noi, nella vita di tutti i giorni, e chiunque abbia il coraggio di sfidarli può dirsi un eroe.
Quando osserviamo un bambino affrontare i primi ostacoli della sua vita, anche se ce li siamo lasciati alle spalle da tanto tempo, non possiamo rimanere impassibili. Sentiamo vibrare delle corde dentro di noi, soffriamo quando fa fatica, sorridiamo quando raggiunge il traguardo. E così è sempre durante la vita di uomini e donne. Cambia la fisionomia, cambia l’habitat, cambiano i compagni di viaggio, ma quando si incontrano nuove montagne, alte o basse che siano, siamo ancora bambini davanti a vette da scalare.
Perché si tende a perdere la capacità di emozionarsi di fronte alle imprese, proprie o altrui, una volta divenuti adulti?
Perché, da grandi, si sceglie di abbandonare la dimensione mitica, eroica e magica, a vantaggio di quella che i più chiamano realtà. La triste realtà, aggiungerei, perché è davvero una ben triste vita quella da cui è stata sradicata la magia. È, infatti, attraverso il Mito, con i suoi archetipi, le divinità, gli eroi, che gli uomini possono avvicinarsi al mondo dell’Anima e intraprendere il viaggio dentro di sé.
Nella corsa contemporanea, tesa a uno stile di vita iperattivo, sembra difficile trovare affascinanti l’introspezione e la ricerca di un proprio centro, ma, quando mi guardo intorno, noto che la vera ammirazione si rivolge a chi sa attraversare le tempeste senza bagnarsi. E chi può farlo, se non l’Uomo (e qui è doverosa la maiuscola) che ha individuato il proprio Sé? Perché è proprio dal nostro centro che scaturiscono le migliori qualità ed è grazie a un intimo equilibrio che possiamo manifestare il potenziale più elevato. 
Magia. È la seconda parola chiave.

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